Candidatura al Patrimonio UNESCO – Come funziona?

Come funziona la candidatura al Patrimonio UNESCO? Quali sono i criteri e le regole per l’ammissibilità dei siti alle Liste UNESCO?

Candidatura al Patrimonio UNESCO: il Comitato e le Liste

Come stabilito dalla Convenzione del 1972, ogni Stato membro del Patrimonio UNESCO deve presentare una Lista di siti del proprio Paese che rispondano ai criteri stabiliti dalla Convenzione stessa.

Per garantire l’obiettività nella scelta dei siti da eleggere Patrimonio UNESCO, la Convenzione ha stabilito che i Paesi membri dovessero eleggere un Comitato per il Patrimonio UNESCO composto da 21 elementi.

Il Comitato ha il compito di ricevere ed esaminare gli elenchi di beni degli Stati Membri e verificarne l’idoneità ad entrare nel Patrimonio Mondiale. Il Comitato ha quindi il compito di redigere annualmente la “Lista del Patrimonio Mondiale” e inoltre di redigere la “Lista dei siti a rischio”, ovvero una lista di tutti i siti che hanno bisogno di una tutela particolare perché a rischio di danneggiamenti.

Criteri per la candidatura al Patrimonio UNESCO

Palmanova

I criteri per poter candidare un sito a Patrimonio Mondiale sono stati modificati nel 2005. Per poter essere candidato a Patrimonio Mondiale un sito deve soddisfare, oltre al “valore universale” già esplicitato nella Convenzione del 1972, almeno uno dei seguenti criteri:

1- rappresentare un capolavoro del genio creativo dell’uomo.

2- mostrare un importante interscambio di valori umani, in un lungo arco temporale o all’interno di un’area culturale del mondo, sugli sviluppi nell’architettura, nella tecnologia, nelle arti monumentali, nella pianificazione urbana e nel disegno del paesaggio;

3- essere testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa;

4- costituire un esempio straordinario di una tipologia edilizia, di un insieme architettonico o tecnologico, o di un paesaggio che illustri uno o più momenti importanti nella storia umana;

5- essere un esempio eccezionale di un insediamento umano tradizionale, dell’utilizzo di risorse territoriali o marine, rappresentativo di una cultura (o più culture), o dell’interazione dell’uomo con l’ambiente, soprattutto quando lo stesso è divenuto vulnerabile per effetto di trasformazioni irreversibili;

6- essere direttamente o materialmente associati con avvenimenti o tradizioni viventi, idee o credenze, opere artistiche o letterarie, dotate di un significato universale eccezionale. ( Il Comitato reputa che questo criterio dovrebbe essere utilizzato in associazione con altri criteri);

7- presentare fenomeni naturali eccezionali o aree di eccezionale bellezza naturale o importanza estetica;

8- costituire una testimonianza straordinaria dei principali periodi dell’evoluzione della terra, comprese testimonianze di vita, di processi geologici in atto nello sviluppo delle caratteristiche fisiche della superficie terrestre o di carattere geomorfico o fisiografico significativo;

9- costituire esempi rappresentativi di importanti processi ecologici e biologici in atto nell’evoluzione e nello sviluppo di ecosistemi e di ambienti vegetali e animali terrestri, di acqua dolce, costieri e marini;

10- presentare gli habitat più importanti e più significativi, adatti per la conservazione in situ della diversità biologica, compresi quelli in cui sopravvivono specie minacciate di eccezionale valore universale dal punto di vista della scienza o della conservazione.

Fonte: http://www.unesco.beniculturali.it/index.php?it/9/requisiti-per-liscrizione

Pechino: la Città Proibita

Quindi, se un sito presenta il valore di universalità di cui abbiamo parlato nell’articolo precedente più una delle dieci caratteristiche sopraelencate, ha il diritto di essere iscritto alla Lista Propositiva (o Temptative List) del proprio Paese. Sarà poi il Comitato a deciderne l’idoneità.