Città creative UNESCO

Quali sono e come si definiscono le città creative UNESCO?

Oggi era mia intenzione scrivere un breve articolo sulla vittoriosa candidatura di Biella come Città creativa UNESCO, ma credo che prima sia necessario fare un po’ di chiarezza sulla definizione di città creative UNESCO.

Città creative UNESCO: cosa sono?

La rete delle Città creative dell’UNESCO è nata nel 2004 con lo scopo di creare una rete di collaborazione tra città, dello stesso o di differenti Paesi, che hanno saputo usare la creatività come volano per una crescita economica sostenibile.

Le sette aree

Le città sono suddivise in sette aree, corrispondenti ad altrettanti settori culturali: cinema, musica, letteratura, artigianato e arte popolare, design, arti mediatiche e gastronomia

Città creative in Italia

Le città italiane che hanno ricevuto questa onorificenza da parte dell’UNESCO sono 11: Roma, Parma, Bologna, Fabriano, Torino, Pesaro, Milano, Alba, Carrara e le due neoelette, Bergamo e Biella.

Roma è stata scelta per la sua particolare vocazione cinematografica.

Parma e Alba (nelle Langhe) sono state selezionate come città che hanno saputo sfruttare la gastronomia come motore per uno sviluppo locale.

Bologna, grazie ai suoi numerosi festival internazionali e Pesaro, per il suo contributo nella diffusione della musica di Rossini, sono state elette nella categoria Musica.

Milano, per aver ospitato grandi scrittori italiani come Umberto Eco, Carlo Porta, Alessandro Manzoni e i vincitori di Nobel Eugenio Montale e Dario Fo, ma anche grandi della letteratura straniera come Stendhal e Hemingway, è stata nominata città creativa per la Letteratura.

Fabriano, grazie all’industria cartaria e a quella metalmeccanica e Carrara, grazie all’estrazione del marmo e alla creazione di sculture, sono città delle artigianato e arte popolare. 

Torino vista da Villa della Regina

Torino è stata nominata città del design, sia per la creazione di nuovi modelli nel settore dell’auto sia per l’utilizzo del design nella rinascita post industriale della città.

Infine le due neoelette, Bergamo e Biella, sono state inserite rispettivamente nelle categorie gastronomia e artigianato arte popolare.