Vicenza, città Patrimonio Mondiale UNESCO

Vicenza è iscritta alla Lista italiana dei siti del Patrimonio Mondiale UNESCO fin dal 1994 ed è uno dei 54 siti italiani della Lista del Patrimonio Mondiale.

 

La Basilica Palladiana di Vicenza

La città di Vicenza e le ville palladiane del Veneto

L’inserimento della città veneta nella Lista italiana del Patrimonio Mondiale dell’Umanità è il frutto di due riconoscimenti avvenuti in tempi diversi.

Il primo, avvenuto nel 1994 durante la 18° sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale UNESCO a Pukhet in Thailandia, ha visto l’inserimento nella Lista del centro storico della città, con il riconoscimento di ben 23 beni e di tre ville palladiane fuori città: Villa Almerico Capra, detta “La Rotonda”, Villa Trissino Trettenero e Villa Gazzotti Grimani.

 

La celebre villa palladiana detta “La Rotonda”

 

Nel  1996, nel corso della 20° sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale UNESCO svoltasi a Merida in Messico, il sito è stato ampliato, aggiungendo altre 21 ville distribuite sul territorio veneto.

Sul sito del Comune di Vicenza, si può trovare l’elenco dei beni compresi nel sitoLa città di Vicenza e le ville palladiane del Veneto“.

Il centro storico

Ho raggiunto Vicenza in treno e partendo dalla stazione ferroviaria (situata a ridosso di Campo Marzo) si raggiunge velocemente il centro storico di Vicenza: è sufficiente seguire Viale Roma fino al Torrione da cui parte Corso Andrea Palladio, la via principale del centro storico.

Corso Andrea Palladio, sul quale si affacciano importanti palazzi inclusi nel Patrimonio, come Palazzo Thiene o Palazzo Chiericati, sfocia nella Stradella del Teatro Olimpico, sul quale si affaccia appunto, il Teatro Olimpico (anch’esso appartenente al Patrimonio).

Se da Corso Andrea Palladio si imbocca Contrà Camillo Benso di Cavour o Contra’ del Monte o Contra’ Santa Barbara, si giunge in Piazza dei Signori e si possono ammirare, in una piazza circondata da maestosi palazzi, la Loggia del Capitanio e la Basilica Palladiana. La Basilica Palladiana è il capolavoro del Palladio, caratterizzato dal loggiato a serliane, definito anche loggiato palladiano.

 

 

Ma che cos’è un loggiato a serliane? Una serliana è un elemento architettonico composto da un arco a tutto sesto affiancato simmetricamente da due aperture sormontate da un architrave; fra l’arco e le due aperture sono collocate due colonne. La serliana è uno dei tratti distintivi delle architetture palladiane e il loggiato della Basilica, come si può vedere in foto, ne è un esempio.

Proseguendo la passeggiata per il centro storico, a caccia di tutti i palazzi che costituiscono il sito Patrimonio, ho apprezzato particolarmente la sosta al Parco Querini, uno dei polmoni verdi della città. Il parco, situato nei pressi delle rive del fiume Bacchiglione, è una vera oasi di pace e tranquillità, caratterizzata dalla presenza di un tempietto (in stile classico) su di una collinetta circondata dalle acque di un canale.

 

Vicenza – Parco Querini

Le ville palladiane

Per ammirare due ville palladiane, partendo dalla Basilica, si deve attraversare il Fiume Retrone mediante il Ponte San Paolo e andare in direzione dell’Arco delle Scalette, in Piazzale Fraccon.

Da qui, a sinistra della scala che sale all’Arco delle Scalette, si può vedere la partenza di una stradina ciclo-pedonale, denominata Riviera Berica. Imboccandola si raggiunge in breve tempo Via Giambattista Tiepolo, una strada in salita che conduce a Via ai Nani, sulla quale si trova Villa Valmarana ai Nani.

Da Villa Valmarana ai Nani si prosegue sempre dritto su una stradina che, sulle carte, è denominata Via Valmarana e che diventa ben presto un sentiero che attraversa un bosco e costeggia un’altra villa ma che, in breve tempo, conduce a una strada asfaltata. A questo punto si percorrono pochi metri sulla destra su Via della Rotonda e si può ammirare Villa Almerico Capra, detta “La Rotonda”.

Dopo aver visitato la villa (o semplicemente averla vista da fuori, come nel mio caso), si può ripercorrere tutta Via della Rotonda fino ad arrivare alla strada statale e da qui, dopo poche centinaia di metri sulla sinistra, si imbocca di nuovo la pista ciclo-pedonale che ci condurrà nuovamente all’Arco delle Scalette.